IL GRUPPO LITURGICO
Il Gruppo Liturgico è un gruppo la cui finalità, insieme al coro, è quella di animare e guidare tutte le celebrazioni eucaristiche.
Compito del G.L., per quanto previsto da: Principi e norme per l’uso del Messale Romano, è: "La preparazione pratica di ogni celebrazione liturgica, la quale si faccia di comune intesa fra tutti coloro che sono interessati rispettivamente alla parte rituale, pastorale e musicale, sotto la direzione del parroco, e sentito anche il parere dei fedeli per quelle cose che li riguardano direttamente"
Nulla si lasci quindi, all’improvvisazione. L’armonica disposizione ed esecuzione dei riti contribuisce moltissimo a disporre lo spirito dei fedeli per la partecipazione all’Eucaristia.
Le azioni liturgiche infatti, non sono azioni private, ma celebrazioni della Chiesa, che è "sacramento dell’unità". Perciò tali azioni appartengono all’intero corpo della Chiesa, lo manifestano e lo implicano; ma i singoli membri vi sono interessati in diverso modo, secondo la diversità degli stati, degli uffici e della partecipazione effettiva (Sacrosanctum Concilium.)
Ogni ministro o semplice fedele è chiamato a realizzare una piena partecipazione compiendo tutto e soltanto ciò che, secondo la natura del rito e delle norme liturgiche, è di propria competenza.
Il GL deve essere il frutto di una particolare “maturazione liturgica" di un’intera comunità parrocchiale che sente l’esigenza di prepararsi nel modo migliore alle celebrazioni.
Poiché il gruppo liturgico parrocchiale si propone come una struttura comunionale per la preparazione e la realizzazione delle celebrazioni, è indispensabile che in esso vi convergano anzitutto coloro che in prima persona sono impegnati nell’animazione liturgica.
Quindi possono far parte del GL tutti coloro che hanno un ufficio connesso alla vita liturgica della parrocchia: animatori della Parola di Dio (lettori, salmisti), animatori musicali (strumentisti, coristi, direttore del coro, solisti), coloro che prestano servizio nell’ambito dell’altare (diaconi, accoliti, ministri straordinari dell’eucaristia, ministranti).
Chi fa parte del GL deve sentirsi "chiamato" in base ai carismi e doni ricevuti dallo Spirito Santo, a svolgere questo servizio riconoscendo in sé anche quelle doti indispensabili per partecipare a un organismo di confronto e di dialogo come: disponibilità, sensibilità comunionale, partecipazione alla vita ecclesiale, apertura alla comunità e ai suoi problemi, desiderio di migliorare la qualità delle celebrazioni, evitando il rischio del puro efficientismo.
Nel GL non possono assolutamente mancare dei rappresentanti dell’assemblea, perché la liturgia nel senso più profondo del termine significa “azione del popolo per il popolo” e tutti i componenti devono contribuire affinché si possa vivere nel modo migliore possibile i vari momenti liturgici, che sono, come dice il documento del concilio Vaticano II S.C., “fonte e culmine della vita della Chiesa”.